Kathy (41 anni)

Caso di studio nr. 4: Kathy (41 anni), Direttore finanziario in una impresa con circa 100 dipendenti

“Ero totalmente esaurita – dice ora Kathy – dormivo per tutto il fine settimana ed ho iniziato ad ammalarmi. Dopo un mese di riposo avevo recuperato, ma bastarono quattro giorni al lavoro e tutto tornò come prima…”

I principali sintomi di burnout che Kathy ha sperimentato sono stati: eccesso di lavoro, mancanza di tempo libero e di vacanze, mancanza di autostima e rifiuto verso i superiori, senso di fallimento professionale, problemi di sonno, mancanza di energia e di motivazione, difficoltà nel pensare con lucidità.

Questa situazione era originata da condizioni di lavoro problematiche fra le quali vanno sottolineate: la richiesta di intervenire ad ogni ora del giorno o della settimana (l’impresa è collegata ad un’azienda negli USA cha lavora con diverso fuso orario), nessuna ipotesi di assumere nuovo personale, politica nebulosa del management rispetto ai criteri di valutazione del personale.

Kathy, per non esser costretta a dimettersi ha frequentato un intero ciclo di coaching; ha compreso che di fatto stava “giocando il ruolo di vittima” nel suo contesto lavorativo. Per cui, lavorando sul suo stile di vita, abbassando le aspettative eccessive, operando su un corretto bilanciamento del tempo dedicato al lavoro e di quello dedicato alla vita privata, alla fine ha compreso che si stava impegnando troppo al di là delle sue forze e che ciò distruggeva il suo benessere. Ora sta invece valutando se cercare un altro impiego in una azienda con regole più vicine al suo modello di buona organizzazione.